I raggi-x per studi avanzati di materiali

Sede di Roma

I raggi-x sono stati scoperti alla fine del 1800 e da subito hanno attratto enorme interesse scientifico per la loro capacità di attraversare la materia e fornire immagini di ciò che non è osservabile con la luce visibile.
Nel 1912, Laue realizzò i primi esperimenti di diffrazione di raggi-x dando vita ad una delle tecniche più utilizzate per la caratterizzazione fine della materia, sia inorganica che organica.
Le sorgenti di raggi-x impiegate sono state basate, per gran parte del tempo, sui tubi a raggi-x sviluppati da Röngten. Dalla fine del secolo scorso, è iniziato invece l’uso di acceleratori di elettroni come sorgenti di raggi-x. Queste sorgenti, in generale denominate sorgenti di luce di sincrotrone, hanno una brillanza di alcuni ordini di grandezza maggiori di quelle tradizionali e permettono di studiare materiali con una risoluzione e sensibilità inimmaginabile fino a pochi anni fa.
Scopo della lezione è spiegare i principi base di funzionamento di queste sorgenti, descrivere la strumentazione e mostrare alcune applicazioni che vanno dall’ imaging, alla diffrazione di proteine ed alla comprensione di reazioni chimiche.

 

 

Una foto dell’ESRF, European Synchrotron Radiation Facility, a Grenoble, Francia

Roberto Felici

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